*** PAGINA IN FASE DI ALLESTIMENTO ***

Nelle pagine sotto sono raggruppate le mete con i relativi itinerari.
La prima pagina riporta l'elenco delle cime con date previste e tra [ ] le date effettive in cui vengono smarcate!!!

domenica 5 maggio 2013

[05/05/13 - Weissmies] Il Grande Fardello


Il reality del corso SA2 si è concluso al Weissmies. Impegni di lavoro, ferie programmate, sfighe assortite hanno ridotto all'osso il gruppo degli allievi. A ogni uscita perdevamo un pezzo, tanto da farci sospettare che solo uno sarebbe arrivato in vetta (e alzi la mano chi non si è toccato…). Dei 10 allievi iniziali, solo 3 hanno avuto la fortuna di partecipare a questa bella gitona finale capitanata da Giangi.
Oltre a noi sottoposti, sono presenti 5 istruttori (con un rapporto istruttori-allievi eccezionale!) e 3 aggregati nell'ambito delle celebrazioni del cinquantennale della scuola.
Insomma, il gruppo è eterogeneo, ma omogeneamente disposto a soffrire. Il percorso  infatti si presenta severo.
Il primo giorno, carichi di materiale da bivacco e di materiale alpinistico, si salgono 1400 metri, da Zwischbergen al pianoro che si trova sotto la parete nord del Pizzo d'Andolla. 
Una prima ora di portage fino ad un laghetto artificiale è seguita da un pianoro cocente, seguono una rampetta e un secondo pianoro (invaso da un'immensa valanga) e, finalmente, dopo km e km di sviluppo suborizzontale, la rampona finale di circa 600 metri di dislivello.
Il cielo a tratti coperto di nuvole e la presenza di parecchi ruscelli facilmente accessibili rendono la salita un po' meno faticosa. Dopo 6 ore e mezzo arriviamo alla meta di giornata e installiamo il campo. Noi allievi, sfatti, ci fiondiamo in tenda nel tentativo di organizzare la cena. 

Giocare d'anticipo non ci basta, anche nella logistica siamo di una lentezza esasperante e infatti l'indomani usciremo dalle tende quando ormai la maggior parte delle lucine saranno sul pendio di salita. Ma, bene o male mangiamo, beviamo e dormiamo.
Secondo giorno, la partenza è fissata alle 4.30 "sci ai piedi". Per noi saranno quasi le 5, come detto. Una cosa che ho imparato è che l'acqua per il giorno successivo bisogna scioglierla la sera prima. La seconda è che la colazione si fa salendo, mangiucchiando nelle varie soste. La salita, sotto uno spicchio di luna, è suggestiva e piacevole. Il fresco e lo zaino più che dimezzato ci fanno salire a buon ritmo (tutto è relativo…). 

Raggiungiamo il ghiacciaio poco sotto lo Zwischbergenpass con un’alba radiosa che illumina il Pizzo d’Andolla.  Dopo un breve spuntino proseguiamo su un pendio abbastanza ripido con neve perfettamente rigelata. Montiamo i rampant. L’altitudine comincia a farsi sentire e arriviamo alla fine della parte sciistica, a quota 3700 metri, verso le 9. Il tempo è ottimo anche se in lontananza, verso la pianura lombarda, si vedono nuvole.
Giangi e Davide si dirigono verso la cresta sud, il resto del gruppo attacca un canalino nevoso sul versante sud est. La terza cosa che ho imparato è che in salita nei canalini ci si fa un mazzo tanto. 
Poco dopo le 10 siamo a quota 3900 e Andrea comunica che rinunceremo alla vetta una volta giunti all'anticima, causa meteo in peggioramento e ora ormai tarda. Già che ero cotto, mi faccio prendere dallo scoramento (e da un po' di strizza) e mi fermo con l'intenzione di non raggiungere neanche l'anticima.
Seduto su un sasso, rimugino. Un minimo di orgoglio e un pezzo di cioccolata mi spingono su per gli ultimi 50 metri, almeno fino all'anticima (quota 3930) da dove, se non altro, si vede la vera vetta, obiettivamente ancora lontana, non tanto in dislivello (meno di 100 metri) quanto per lo sviluppo della cresta.
La discesa, che a priori mi preoccupava più della salita, scorre via liscia. Alla base rimettiamo gli sci e ci godiamo quasi 1000 magnifici metri di dislivello di neve primaverile, raggiungendo il campo velocemente.
Un'oretta di pausa per rifare gli zaini e poi giù sulle dune. Sì, perchè la sciroccata dei giorni scorsi è arrivata fin qui e si scia che sembra di essere sull'Atlante (per lo meno, come me lo immagino io). Si scende su neve decente per altri 300 metri, fino al primo ruscello. Qua recuperiamo liquidi, con Paolo facente funzione di barman. Un tratto poco piacevole di neve sfondosa precede l'atraversamento della valanga e i temuti pianori, che si rivelano meno piani del previsto, costringendoci solo a brevissime risalite e pochi tratti a spinta. Giunti al laghetto non ci rimane che scendere sulla riva sinistra della valle, lungo uno sterrato invaso da parecchie grosse slavine. Su una di queste sciamo gli ultimi 100 metri di dislivello in discesa, su neve inaspettatamente piacevole.
10 minuti di portage ci riconsegnano alle auto e all'agognata merenda, con grande soddisfazione per tutti, brindisi e un po' di rammarico per i soci di corso assenti.
Chiudo con un grandissimo ringraziamento agli istruttori che si sono alternati nelle varie uscite del SA2 e al direttore Giulio che ci ha fatto da chioccia per 2 anni consecutivi.

Partecipanti:

Giangi Fasciolo
Andrea Fasciolo
Francesco Repetto
Paolo Baldo
Giovanni Degregori
Davide Lanza
Roberto Schenone
Gianluca Esposito
Raffaele Pallavicino
Michele Cuneo
Paolo Romano


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by Roberto Schenone

1 commento:

  1. Bravo Skeno, un reportage davvero brillante. Colgo l'occasione per complimentarmi con i 3 allievi per le capacità dimostrate e con gli istruttori per la scelta dell'itinerario. A presto.
    Raffaele (uno degli aggregati)

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