sulla strada per Cervinia si surriscalda il liquido di raffreddamento per cui ci siamo dovuti fermare a far riprendere fiato alla macchina: secondo ritardo. contemporaneamente realizzo che mi sono dimenticato l'ARTVA a casa, per cui arrivati in paese mi metto a caccia di un apparecchio, e finalmente lo trovo proprio al rifugio Teodulo verso il quale siamo diretti: terzo ritardo. Infine, quando siamo pronti per prendere gli impianti ci rendiamo conto che siamo in tremendo ritardo e ci precipitiamo alla biglietteria, io addirittura in jeans e con gli scarponi calzati direttamente sui calzini. Per farla breve, arrivati a Cime Bianche troviamo la funivia del Plateau chiusa per cui, alle 17 iniziamo a salire a piedi, arrivando al rifugio quasi a buio accompagnati da un bellissimo tramonto, con il gestore che, gentilissimo, ci viene incontro con la motoslitta per sincerarsi che non ci siano problemi.
Arrivati al rifugio constatiamo che la recente ristrutturazione è venuta molto bene: camerette pulite, nuove e confortevoli, una sala da pranzo con vetrata sul Cervino nella quale consumiamo una buonissima cena, il tutto coordinato da gestori gentilissimi e molto disponibili.
il mattino successivo ci aspetta un'alba meravigliosa,
alcuni di noi stanno ancora soffrendo di problemi di acclimatamento per cui partiamo al rallentatore e, senza mai ingranare la marcia normale, arriviamo tutti in vetta senza problemi.

Il panorama è quello usuale che si gode da queste cime, sfilano davanti a noi quasi la metà di tutti i 4000 delle alpi e buona parte di quelli del ns ambizioso programma.
Verso Sud Ovest lo sguardo va a cercare il G. Paradiso, sul quale è impegnata la squadra di Pietro. Sicuramente, considerando la difficoltà della salita, la lunghezza e il "confort" del loro rifugio invernale, saranno stati impegnati più di noi, che siamo saliti per 3/4 sulle piste del comprensorio sciistico.sostiamo poco in vetta, giusto il tempo di togliere le pelli, stringere gli scarponi e fare qualche foto di rito, poi iniziamo la discesa senza problemi. in poco più di un'ora e mezza siamo al parcheggio di Cervinia, contenti della salita ma anche frettolosi di toglierci da quel posto che, nonostante lo scenario eccezionale offerto dalla Gran Becca, resta sempre uno scempio architettonico.
Alla prossima.